“Sono state giornate intense e piene di stimoli. Un confronto politico di grande spessore con tanti interventi, testimonianze e dibattiti. Una bellissima occasione per rilanciare una comunità che ha subito in questi anni tanti, troppi sussulti”. Inizia così il resoconto che Federico Quadrelli, Delegato e Presidente della Commissione PD Estero, Segretario PD Berlino e Brandeburgo, fa di “Tutta un’altra storia”, l’evento organizzato a Bologna dal Partito Democratico e dalla sua fondazione dal 15 al 17 novembre scorsi. Ne riportiamo di seguito la versione integrale.
“Per tutto questo un grazie di cuore al segretario nazionale Nicola Zingaretti, a Marco Furfaro responsabile comunicazione, Stefano Vaccari responsabile organizzazione e Gianni Cuperlo che ha messo insieme il tutto con maestria.
La tre giorni di Bologna si è conclusa con l’assemblea nazionale del Partito Democratico e come Delegato e Presidente della Commissione PD Estero per la riforma dello Statuto ho naturalmente partecipato.
Cerco di riassumere alcuni dei punti principali della riforma, passata con 5 astenuti e 1 voto contrario. Personalmente ho sostenuto e votato convintamente a favore.
1. La discussione sulla riforma del PD va avanti non da ieri, ma da anni. Come circolo avevamo partecipato attivamente al dibattito che Fabrizio Barca iniziò e ai lavori della Commissione. Purtroppo, tutto quello sforzo, durato mesi e che aveva incluso anche i territori, fu dalla vecchia dirigenza ignorato. Barca si dimise e lasciò il partito davanti all’evidenza di una impossibilità di discussione. Ieri, quindi, siamo arrivati alla votazione di una bozza di modifiche che ha tenuto conto di quello sforzo e che ha visto una Commissione, guidata da Maurizio Martina, che per la prima volta ha con impegno e serietà lavorato e prodotto qualche cosa di molto importante.
2. Nel merito:
A) abbiamo specificato che per noi l’antifascismo è un valore fondante. In un tempo come questo era indispensabile mettere nero su bianco quello che, in un paese democratico, dovrebbe essere patrimonio di tutte/i. Purtroppo, lo sappiamo, cosi non è. Noi siamo antifascisti.
B) abbiamo fatto chiarezza sul profilo ideologico: noi siamo una forza socialdemocratica. Nel nuovo Statuto è specificata l’adesione al PSE.
C) con la modifica alle fasi dei congressi e delle primarie, non abbiamo solo reso la futura assemblea nazionale del PD più efficiente (600 membri anziché 1000) ma abbiamo anche dato ai territori più voce. La prima fase servirà all’elaborazione programmatica come base comune per le candidate/i candidati alla Segreteria nazionale.
D) i territori trovano maggiore spazio anche negli organi esecutivi: in Direzione nazionale una quota sarà espressione dei territori. Con la creazione dell’assemblea dei sindaci questo acquista ulteriore rilevanza.
E) la parità negli organi esecutivi tra donne e uomini è specificata in modo inequivocabile.
F) la formazione politica torna ad essere in valore: per questo il PD, come ogni grande forza politica europea, si doterà di una sua fondazione. Come in Germania ci sono la FES per la SPD, la Rosa Luxemburg per la Linke o la Konrad Adenauer per la CDU.
G) il ruolo della digitalizzazione è riconosciuto come un’opportunità per migliorare e ampliare la partecipazione. Sono previste innovazioni molto interessanti che aiuteranno il partito a usare al meglio gli strumenti digitali.
H) Inoltre, si procede con l’eliminazione dell’automatismo segretario/candidato Premier. Un passo in avanti importante.
Ultimo passaggio: l’Estero.
L’estero trova nel nuovo Statuto Nazionale una maggiore rilevanza. I 4 coordinatori di ripartizione saranno membri di diritto dell’assemblea e anche per la distribuzione del 2/1000 ci sarà una quota per il PD estero.
Come commissione PD Estero per la riforma dello Statuto il nostro lavoro proseguirà per riformare in modo forte le nostre regole. Visto il ruolo anche dei coordinatori di ripartizione, procederemo a definire in modo chiaro le modalità con cui queste figure dovranno essere elette. Stiamo lavorando da settimane e continueremo per dare a questo lavoro un significato alto: aprire una fase ricostituente anche all’Estero”. (aise