Con Stefano Rodotà se n’è andato un grande democratico. Dalla promozione dei diritti civili alla tutela della privacy, dalla riflessione sui dati relativi all’identità genetica a quella sui beni comuni, Rodotà è stato in prima linea là dove si trattava di esplorare i confini avanzati del vivere civile e di ampliare i confini della democrazia. É stato uno dei padri della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea siglata a Nizza nel 2000. Le sue riflessioni, spesso troppo in anticipo sulla politica nostrana, indicheranno la strada per molti anni ancora.
Sergio Lo Giudice
Portavoce Nazionale ReteDem

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