Ha combattuto fino alle ultime forze, illudendoci che ce la facesse, ma alla fine il Covid-19 ci ha portato via anche una bella mente come quella del professor Luigi Mariucci, già autorevole rappresentante della storica Scuola di diritto del lavoro bolognese.
Gigi per noi, prima ancora che un Maestro, è stato un compagno, che ha portato avanti per tutta la sua vita, con esemplare coerenza ma anche con riconosciuto rigore scientifico, l’idea che il diritto del lavoro dovesse essere – e continuare ad essere – uno strumento per la tutela dei più deboli, andando quindi controcorrente rispetto allo smantellamento dei diritti che ha caratterizzato quasi tutto questo secolo.
Crediamo che, tra tutte le esperienze sindacali, politiche e amministrative, nel suo cuore abbia sempre continuato a pulsare una “vicinanza” con il pensiero e le battaglie della FIOM e della CGIL, intese non come strutture burocratiche piene di contraddizioni e lotte intestine, ma per il valore “alto” dei loro ideali, nei quali si identificano i milioni di lavoratori che vi aderiscono, ideali che Gigi ha saputo tradurre in profondo pensiero tecnico-giuridico.
Per noi Gigi è stato compagno infaticabile, in prima linea nelle battaglie nell’area Civati per rinnovare il Pd e poi vicino all’impegno di ReteDem nel dialogo fra le anime sparse della sinistra. Ciao Gigi, resti nei nostri cuori e nella nostra azione.