Domenica 20 giugno è il giorno delle primarie per scegliere il candidato sindaco di Bologna del centrosinistra. Con la particolarità che stavolta non si sceglierà solo quale sindaco ma anche quale centrosinistra.
Se si trattasse di scegliere solo il candidato non avrei comunque dubbi su Matteo Lepore. Per i contenuti che sta mettendo in campo, basati sulla transizione ecologica e su quella digitale, ma soprattutto su un modello di città inclusiva basato sul contrasto alle diseguaglianze e sulla promozione dei diritti di tutte e tutti. Basta andarsi a riguardare sul sito del Carlino il video del faccia a faccia dell’altro ieri con Isabella Conti per toccare con mano la differenza di competenza amministrativa e di visione del futuro della città fra i due.
Ma domenica, dalle 8 alle 21 nei 43 gazebo allestiti per l’occasione, si sceglierà anche un modello di coalizione e quindi anche l’asse politico su cui si fonderà il prossimo governo della città.
Matteo Lepore ha costruito un’alleanza larga di progressisti, già vittoriosa alle regionali, che va dalla sinistra multicolore e coraggiosa di Elly Schlein ed Emily Clancy ai centristi di Tabacci, dalle Sardine alle tante associazioni e comitati civici che si sono mobilitati al suo fianco. Un campo democratico di cui il Pd rappresenta il perno fondamentale a cui si aggiungerebbe il M5S, a prefigurare l’alleanza che potrà battere le destre di Meloni e Salvini alle prossime politiche.
Dall’altra parte è in atto il tentativo, promosso direttamente da Matteo Renzi, di scardinare quel modello e di sostituirlo con un altro, fondato sullo spostamento verso un centro più liberista e moderato che abbandoni i legami con le forze alla sinistra del Pd e l’idea di un accordo con i 5S. Dietro Isabella Conti non c’è solo una carenza di visione sul futuro di Bologna, ma c’è anche questo progetto politico. È utile dare un’occhiata a chi sostiene la candidatura Conti . Oltre a Italia Viva, di cui la sindaca di San Lazzaro era una dirigente nazionale fino alla sua candidatura, c’è la componente post-renziana del Pd, quella Base Riformista che a Roma fa sponda a IV nel mettere i bastoni fra le ruote alla rapida approvazione del ddl Zan; ci sono i cattodem nostrani che hanno fatto la guerriglia sulla legge regionale contro l’omotransfobia: ci sono i centristi di Bologna Civica guidati da Gianfranco Tonelli, che fino a ieri strizzava l’occhio al centrodestra, e di Gian Luca Galletti (Pier Ferdinando Casini, come lo stesso Renzi, sta in silenzio per non targare troppo la candidata). Per un inspiegabile gioco di posizionamenti sta con la Conti un pezzo dei Verdi storici locali, subito sconfessati dalla loro stessa base oltre che dal sindaco di Milano Giuseppe Sala che dei Verdi è diventato alfiere e che sostiene Matteo Lepore.
Mai come stavolta dietro ai due sfidanti ci sono due modelli di comunità, tanto che molti pezzi della destra bolognese, che ancora non ha scelto il suo candidato alle elezioni di ottobre, hanno capito che la vera sfida è questa e stanno spingendo i loro ad andare ai seggi. “Tutti possono votare!” Declama il volantino elettorale distribuito nelle buchette dalla Conti, tacendo che le primarie sono aperte a chi si dichiari elettrice o elettore del centrosinistra, perché salta ogni regola democratica se gli elettori di centrodestra pretendono di scegliere il candidato del fronte avversario.
Insomma, ci sono molti motivi per cui domenica voterò Matteo Lepore. Spero che lo farai anche tu .