Sono rimasta impietrita davanti alle immagini agghiaccianti del video dell’irruzione della squadra di militanti del Veneto Fronte Skinhead nella sede dell’associazione Rete Como Senza Frontiere. Nella sala del Chiostrino di Santa Eufemia persone riunite pacificamente per discutere le proprie azioni di solidarietà si vedono letteralmente circondate da militanti neofascisti e vengono costrette ad ascoltare proclami razzisti. Per prima cosa esprimo la mia solidarietà a quelle persone che, immagino molto spaventate, hanno avuto il coraggio di esprimere un’incredibile forza pacifica davanti alla prevaricazione in stile squadrista del gruppo.
Tutto questo è inaccettabile: sono stanca di vedere atti intimidatori, di cui questo episodio è solo l’ultimo di una lunga serie, passare sotto silenzio, derubricati a goliardate o minimizzati dietro slogan quali “l’Italia ha problemi più importanti, abbiamo altre priorità” o peggio “fascismo e antifascismo sono concetti superati”. E mi indigna l’indifferenza generale davanti al proliferare di queste azioni che istigano all’odio, alla discriminazione, alla violenza.

Nell’arco dello stesso mese, dopo il caso Anna Frank nelle curve laziali e gli attacchi antisemiti, abbiamo assistito addirittura al gesto inqualificabile di un giocatore di calcio che segnando un goal contro la squadra di Marzabotto, ha scoperto una t-shirt raffigurante lo stemma della Repubblica sociale italiana e ha alzato il braccio esibendo il saluto romano! A Marzabotto! Non esiste più nemmeno il rispetto per le vittime innocenti della strage nazi-fascista, per una comunità che ha sofferto tantissimo. Bisogna alzare la voce, dirlo con forza, in maniera inequivocabile: queste azioni vanno condannate senza se e senza ma!

Non si tratta di libertà di opinione, che nessuno vuole mettere in discussione e che nel nostro Paese è pienamente garantita: qui siamo davanti a dei reati che vanno perseguiti.

Il clima è sempre più preoccupante e pericoloso e bene ha fatto l’ANPI nazionale a richiedere un incontro urgente al Ministro dell’Interno. Con altri colleghi del Partito Democratico abbiamo rivolto al Ministro Minniti un’interrogazione, che si aggiunge a quella che avevo presentato a luglio, in cui chiediamo quali interventi ritenga opportuni per affrontare quella che sta divenendo per molti territori italiani una reale emergenza.

Sabato 9 novembre a Como abbiamo lanciato una manifestazione nazionale aperta e popolare per riaffermare i valori dell’antifascismo e della solidarietà: eravamo in tanti in piazza, con la convinzione che la democrazia e la libertà, alla base della nostra Repubblica, vadano custodite come la cosa più preziosa che abbiamo, ogni giorno, e non ci fermeremo davanti alle intimidazioni.

E’ il momento che tutte le forze politiche, sociali, civili e tutti i cittadini che credono fermamente in questi valori si uniscano in questa sfida sociale e culturale: è più importante degli steccati e dei rancori, dei destini dei singoli, dei personalismi e delle strategie elettorali.
Si tratta del futuro che immaginiamo per il nostro Paese e per i nostri figli.

Veronica Tentori