“Che ne è del processo per l’uccisione di Nino Agostino e di sua moglie Ida? Tutti noi abbiamo il dovere di farci carico delle parole che mi ha detto ancora una volta Vincenzo Agostino, il padre di Nino: – L’Italia deve buttare fuori gli scheletri dagli armadi, per essere libera, altrimenti soffoca”.

A chiederselo è il deputato pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia, il quale ricorda che “i termini entro cui la DDA di Palermo avrebbe dovuto decidere se chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione sono scaduti il primo ottobre, ma ad oggi nulla pare deciso”.

“La profonda stima per i PM responsabili del procedimento – osserva il deputato – mi fa pensare che ci si stia muovendo con la prudenza necessaria a valutare la presumibile resistenza in giudizio delle prove raccolte, ma mi fa anche temere che ci possano essere resistenze di altra natura. Eppure la Procura di Palermo aveva dato un segnale chiaro rispetto alla volontà di esercitare l’azione penale, quando il Procuratore Lo Voi si oppose alla avocazione del procedimento da parte del Procuratore Generale di Palermo nel Luglio del 2015. Noi come componenti della Commissione parlamentare Antimafia abbiamo intanto la responsabilità di tenere alta l’attenzione sul quadro di insieme, anche per questo proporrò alla presidente Bindi di acquisire agli atti della Commissione la documentazione depositata in un processo solo apparentemente lontano, che si svolge a Catanzaro e che ha per protagonista il collaboratore due volte pentito Nino Lo Giudice”, conclude il deputato.

Pubblicato da ANSA.